Quando la materia del corpo sognante si rappresenta nel volo notturno la carne assume una leggerezza in equilibrio con il peso dell’aria: la sostanza del sognatore è continuamente minacciata dalla caduta, continuamente trasportata verso l’alto. La vertigine della caduta, il respiro dell’ascesa è un corpo spinto da una forza sua propria, non ha bisogno di accessori per il volo.
Tentativi di volo è un lavoro sul ricordo, su quel particolare ricordo che lascia l’esperienza del volo notturno nel sognatore al risveglio.
Il tema del volo e della sospensione dei corpi attraversa tutta l’opera di Goya. Quel che interessa di queste immagini è l’azione straniante che compiono o subiscono le fisionomie umane sotto l’effetto di una gravità non ordinaria. Dalle Incisioni fino alle Pitture nere l’interesse per gli aspetti non razionali della rappresentazione si fa sempre più forte, pochissimi sono i dettagli che lasciano spiegare le immagini, si tratta di azioni ferme a metà come congelate nell’attimo del risveglio. Come i suoni del primo mattino che includiamo nei nostri sogni, la percezione dello spettatore è stimolata al limite tra sensazione uditiva e visiva per creare un certo tipo di sinestesia dove è il suono che viene giustificato dall’immagine.

(Alessandro Panzavolta, dagli appunti di regia)